Come scegliere un palmare

Inserito in: mchisari@Mer, 29/03/2006 - 23:53 — modificato Sab, 10/06/2006 - 20:17
Palm m500La prima volta che si acquista un calcolatore palmare, si rimane sconcertati dal nuovo mondo di prodotti apparentemente diversi, sia come funzioni che come costi; com'è possibile che si passi da poche decine a molte centinaia di Euro per prodotti (solo apparentemente) simili?
Inoltre, si deve compiere la prima fndamentale scelta, quella del sistema operativo: Palm o PocketPc?
Negli anni 2002-2003 sarei stato molto netto: scegliete Palm. I Palm avevano uno schermo migliore, avevano un'interfaccia più intuitiva, più software, avevano un'autonomia maggiore, dimensioni inferiori, ed erano persino più integrabili con Windows, per quanto possa sembrare strano. In più, erano compatibili anche con il Mac, il che non vi farà nè caldo nè freddo se usate Windows come il 95% degli utenti di un calcolatore.
Attualmente la situazione è molto cambiata: non solo PocketPc ha raggiunto se non superato Palm per quanto riguarda la disponibilità di software, l'autonomia e le dimensioni, ma in quello che mancava si è impegnata invece la piattaforma Palm a scendere.
Dopo il primo m500, che giudico nella sua classe un prodotto eccellente (rifinito come hardware e software, ed anche esteticamente al massimo livello), sono passato ad un Tungsten E2, che sicuramente costa molto meno pur essendo a colori, ma ha anche decisamente più "bachi" software (ad esempio visualizza date a casaccio nelle scadenze degli impegni) ed è anche tradotto peggio (la pagina visualizzata con l'allarme recita "1 avvisos"). E' visibilmente meno stabile, e devo reinizializzarlo molto spesso (per fortuna senza perdere dati); e non sono sfortunato io, il produttore lo sa benissimo, tanto è vero che, mentre sui primi Palm l'operazione era possibile premendo un piccolo pulsante attraverso un foro, introducendo una piccola punta che bisognava svitare, essendovi nascosta, dalla pennina, sugli ultimi Palm è sufficiente usare la punta della pennina stessa; evidentemente l'operazione va fatta decisamente più spesso...
Attualmente posso solo dire che Palm conserva un piccolo vantaggio in termini di risoluzione schermo (Palm ha in genere un 320x320, mentre i PocketPC sempre in genere hanno 320x240), e un costo leggermente inferiore; PocketPc ha dalla sua un vero multitasking, e una connettività di rete decisamente superiore.
Rimane sempre il problema di capire, fra tutte le caratteristiche offerte dai vari modelli di palmari, quali servono veramente per l'uso che se ne vuole fare. Per chi è al primo acquisto, non avendo parametri di riferimento, è difficile capire a cosa è possibile rinunciare; così si finisce per comprare un modello che fa tutto, il che conduce inevitabilmente a comprare un oggetto ingombrante, costoso, e dall'autonomia molto ridotta, che verrà mostrato per qualche settimana agli amici, e poi finirà il resto dei suoi giorni buttato in un cassetto. "E bellissimo, sta a casa, non mi andava di portarmelo": la frase è l'epitaffio di un acquisto sbagliato.
Ecco perché cercherò di trasmettervi tutte le mie impressioni d'uso; cercate di valutare quali vi si addicono, e quali invece no; cercate così di acquistare un prodotto che vi serva davvero; il rischio che finisca in un cassetto c'è sempre, ma almeno l'avrete pagato qualche centinaio di euro in meno...
 
Il palmare non è un portatile
Il primo errore di chi acquista un palmare è di pensare che possa sostituire un portatile. Non è così. Per due attività tipiche di un portatile - scrivere alla tastiera, navigare sul web - il palmare è gravemente handicappato. Se contate di usarlo per queste attività, il portatile è quello che dovete acquistare. Comprate un palmare per quello che un palmare fa al meglio: prendere appunti, ricordare numeri di telefono, date, appuntamenti; registrare piccole informazioni, come ad esempio le spese del bancomat o i rifornimenti di benzina; un portatile ci mette alcuni minuti per essere pronto per scrivere due parole; un palmare lo è in pochi secondi. Ovviamente potete sempre usarlo anche per fare ogni tanto qualche modifica ad un documento o un foglio di calcolo, ma se questo è l'utilizzo principale che volete farne, il palmare vi deluderà di sicuro.
Dimensioni
Le dimensioni di un palmare sono, secondo me, un aspetto fondamentale. Un palmare è veramente utile solo se lo si ha sempre con se. Se mi ricordo quealcosa da fare, o se un amico mi indica un posto dove andare o sito interessante, devo immediatamente poter trasferire l'informazione sul palmare, registrandola così in modo permanente. Usare un palmare significa eliminare appuntini, biglietti da visita e cartacce; tutto si può ritrovare in un attimo, ed anche importare sul PC, mandare per posta o per fax, copiare e incollare. Così, secondo me è importantissimo che non si debba mai essere costretti a lasciare in borsa o a casa il palmare perché ingombra. L'uomo lo deve poter mettere sempre in tasca, la donna in borsetta (se ce l'ha). L'eliminazione della tastiera è un punto chiave della riduzione delle dimensioni. Imparare ad usare il pennino per inserire i dati è un piccolo sforzo che viene rapidamente compensato dai vantaggi del palmare. Se vi secca avere in tasca perfino il più minuscolo palmare, considerate un supporto a cintura; se ne trovano di fatti appositamente, oppure potete optare (come ho fatto io) per un portaspiccioli da cintura in pelle, pagato pochi euro ad un mercatino, che ha le dimensioni perfette per il palmare...
Salvataggio dei dati
Chiunque abbia acquistato un'agendina elettronica sa bene che non è una questione di se, ma di quando si perderanno tutti i dati in essa contenuti. Di solito putroppo succede proprio quando ci si è abituati a non poterne fare a meno, e quando non si ha più una copia da qualche parte dei dati contenuti. Moltissima gente ha comprato (più spesso ricevuto in regalo) una agenda elettronica, l'ha usata per un certo tempo, poi ha perduto tutti i dati e l'ha abbandonata. Secondo me, le agende elettroniche senza funzioni di salvataggio della memoria da qualche altra parte (su PC) non sono che dei giocattoli, o delle "demo": versioni inutilizabili di un prodotto serio. Un po' come quei programmi che costano migliaia di Euro che trovi gratis nei CDROM in edicola, che appena provi a salvare il file ti dicono "per avere questa funzione devi comprare il programma". Il problema è che per le agendine elettroniche non hai nessun avviso: te ne accorgi nel modo peggiore. Basta un crash del sistema o la batteria scarica, e tutti i dati sono andati.
Col Palm mi è successo un paio di volte: però l'ho infilato sulla base collegata al PC, ho premuto un tasto, ed in un paio di minuti tutti i dati erano di nuovo a posto.
Quasi tutti i tipi di palmare, attualmente, consentono non solo di salvare i dati contenuti sul PC, ma di effettuare una sincronizzazione tra il palmare ed i relativi programmi su PC: un numero di telefono registrato col palmare ve lo ritrovate anche sul vostro programma di gestione contatti preferito, sia esso Lotus Notes, Outlook, o altro. Lo stesso per quanto riguarda gli impegni in agenda, le note, e tutto il resto. Questo può essere sfruttato anche in maniera opposta: dovendo inserire molti dati nel palmare, li si immette nel calcolatore, e dopo la sincronizzazione li si ritroveranno anche nel palmare.
Durata della batteria
Le agendine elettroniche più semplici hanno batterie che durano mesi. Su un calcolatore palmare la batteria in un può durare un tempo variabile tra due/tre settimane e le poche ore (!). Soprattutto l'utilizzo di schermi a colori e/o graficamente complessi aumenta enormemente i consumi. Il Palm m500 dura per lo meno un paio di settimane di uso relativamente intenso; questo consente di evitare di portarsi un caricabatterie anche per viaggi di parecchi giorni.
Alcuni palmari hanno una batteria incorporata ricaricabile, altri funzionano con pile normali. Questi ultimi hanno il vantaggio di poter essere alimentati con elementi ricaricabili in condizioni normali, ma anche con pile tradizionali quando non si ha modo di ricaricare. L'utilizzo di elementi normali cilindrici, però, aumenta le dimensioni del palmare. Per i modelli con batteria incorporata, oggi poi esistono caricabatterie da auto, da porta USB (basta avere un PC a disposizione, il che, a chi "lavora nel ramo", capita spesso), e perfino caricabatterie di emergenza che funzionano con batterie non ricaricabili; con uno di questi, portandosi un'opportuna scorta di batterie, è possibile ricaricare il palmare anche nel mezzo del deserto. Basta investire alcuni euro.
Colore o Bianco e nero
I palmari a colori sono veramente belli da vedere; sono convinto che gran parte del successo dei vari palmari Windows CE o PocketPC sia da imputare alla bellezza del loro schermo. Tuttavia, il colore non è affatto indispensabile ed in compenso aumenta i consumi in modo significativo; a volte aumenta anche le dimensioni, e certamente aumenta il prezzo. Non voglio dire di evitare i colori (probabilmente il mio prossimo acquisto sarà a colori); dico semplicemente che, se siete un po' indecisi sull'acquisto o volete risparmiare, una delle prime cose a cui rinunciare è il colore. Meglio un buon palmare monocromatico che uno a colori da poco prezzo; se poi lo usate spesso all'aperto (e ci sono molti motivi per farlo), a volte il colore è un impiccio, perché è meno leggibile in pieno sole.
Un'altro valido motivo per scegliere il bianco e nero è quello di dipendere il meno possibile dal caricabatterie.
Tenete anche presente che l'utilizzo di un palmare con "livelli di grigio" (4 o 16) per visualizzare immagini è già un passo avanti rispetto al "bianco e nero" nudo e crudo.
Risoluzione dello schermo
Una delle limitazioni che sento di più sul palmare è quella di poter visualizzare pochi dati alla volta; è anche vero che è una mia mania impostare gli schermi alla risoluzione più alta possibile. Nella serie Palm la risoluzione tipica è di 160x160 punti, che permette di leggere una quindicina di righe alla volta; un po' pochino, mentre apprezzo molto i palmari Sony, sempre dotati di PalmOs, con schermo 320x320 o addirittura 320x480; se siete come me, e vi piace leggere libri, o usate molto il navigatore Internet o la posta elettronica sul palmare, considerate seriamente l'opportunità di un modello ad alta risoluzione.

Dopo aver preso in considerazione tutti questi aspetti, ho scelto un palmare della serie Palm in bianco e nero. Il motivo principale per cui ho scelto la serie Palm è che per i calcolatori che utilizzano il sistema operativo PalmOs sono disponibili una quantità incredibile di programmi, utilità, funzionalità aggiuntive, il cui costo oscilla tra zero e una settantina di euro al massimo per le suite più complesse; con una trentina di euro potete portarvi a casa programmi commerciali di eccellente qualità.

Se fate un salto tra i tanti siti che distribuiscono programmi per Palm, rimarrete sorpresi dalla ricchezza del catalogo disponibile: applicazioni che sostituiscono e migliorano quelle di sistema (ad esempio per la gestione del portafoglio clienti, o per la gestione di progetti), calcolatrici scientifiche, editori di testo, database, fogli di calcolo, effemeridi, e planetari; dizionari traduttori tra lingue, programmi per leggere libri elettronic (e-book); il calcolatore automatico dei giorni fertili per la donna e quello che ricorda di prendere le pillole, quello per seguire le diete e per catalogare i vini; giochi d'intelligenza o di animazione, sorprendentemente giocabili; utilità per incrementare le prestazioni di sistema, di compressione, di salvataggio dei dati, per la gestione dei font, di cartelle e file in memoria, perfino il righello, la lampada d'emergenza (si, proprio così! Funziona, giuro...), bussole elettroniche, e le divertenti "inutilità" come il rasoio (!), il generatore di scuse, lo scacciazanzare ad ultrasuoni. Direte: "ma fa anche il caffè?". Si: c'è un programma che fa anche quello (ovviamente, purtroppo, virtuale...). Inoltre anche gli accessori hardware sono moltissimi, anche se non si trovano ancora così facilmente ed hanno un costo relativamente elevato (almeno rispetto ai corrispondenti per PC).