Giuseppe Chisari - Studi storici

Inserito in: gchisari@Sab, 28/01/2006 - 00:46 — modificato Mar, 31/10/2006 - 01:33

 

Giuseppe Chisari

 

Giuseppe Chisari è un appassionato di studi storici, ed ha pubblicato su questo sito alcuni suoi studi su testimonianze storiche nella zona del Reatino, intorno alla Valle del Turano.


 

Contenuti creati da Giuseppe Chisari per l'argomento "Studi storici"

Titolo Updated date
La lapide di Sesto Tadio 11/06/2006 - 01:41
Il castello di Guardiola 11/06/2006 - 02:01
La statua di San Balduino 11/06/2006 - 02:05
L'Abbazia di San Salvatore Maggiore sul Monte Letenano 19/07/2006 - 17:58
In giro per... 31/10/2006 - 00:39
Giuseppe Chisari - Studi storici 31/10/2006 - 01:33
Si sono inventati un papa.. 25/02/2007 - 15:18
10. Timoleonte di Corinto, Adrano, i cirnechi e la simmachia 14/10/2008 - 17:11
11. La vittoria di Timoleonte 14/10/2008 - 17:20
13. La strada delle valanghe 14/10/2008 - 17:44
18. La valle del Simeto 14/10/2008 - 22:57
20. Pietralunga 15/10/2008 - 10:41
21. Biancavilla e il canonico Portal 15/10/2008 - 10:48
19. La strada delle palle di pietra 15/10/2008 - 10:59
2. Il punto di partenza 15/10/2008 - 12:36
3. Le prime notizie scritte su Inessa 15/10/2008 - 12:38
5. Diodoro di Agira 15/10/2008 - 12:44
6. Ducezio a capo dei Siculi 15/10/2008 - 12:45
7. Dionigi il grande e l'ascesa di Siracusa 15/10/2008 - 12:45
8. La lingua 15/10/2008 - 12:45
1. Inessa sicana e Aitna sicula 15/10/2008 - 13:10
Aitna Inessa 15/10/2008 - 13:11
12. Il Pegaso 15/10/2008 - 14:32
14. Centuripe e i ritrovamenti sul versante sud dell'Etna 15/10/2008 - 14:36
15. Che fine ha fatto Aitna 15/10/2008 - 14:38
16. Localizzazione di Aitna - Inessa 15/10/2008 - 14:39
17. I reperti del museo di Adrano 15/10/2008 - 14:40
22. Dedalo e ritrovamenti di S. Angelo Muxaro 08/11/2008 - 23:54
23. Il castello tra Poggio Cocola e la masseria Poira 09/11/2008 - 00:02
24. Bibliografia 09/11/2008 - 00:08
Bizzarre coincidenze 31/12/2008 - 11:05

Lapide Sesto Tadio Lusio Nepote

Commento di Ospite - Dott. Artemio Orsini (non verificato) @ Sab, 28/10/2006 - 19:30

Gent.mo Sig. CHISARI,

sono il saccheggiatore della lapide di Sesto Tadio Lusio Nepote dell'Abbazia di S. Salvatore nel Comune di Concerviano. Tanti anni fa, quando ero ancora studente di Medicina, durante una visita in quel Luogo abbandonato insieme ad alcuni amici premetto che conoscevo la storia dell'Abbazia per aver letto il libro del Cardinal Schuster e sono stato sempre affascinato dalla bellezza di quel sito) entrando nei locali dell'Abbazia trovammo la lapide fatta a pezzi e lasciata in terra mancante però di una parte che non riuscimmo a ritrovare nonostate il nostro impegno nel cercarla ( era un pomeriggio di novembre e il punto dove si trovava era abbastanza al buio). Decidemmo di portarla via per salvarla.Per molti anni l'ho tenuta nel giardino della mia casa di Roccaranieri sempre però con l'intento di restituirla per rimetterla al suo posto quando l'Abbazia sarebbe stata restaurata e quindi messa in sicurezza. Sono stato ben lieto di ottemperare a questo mio impegno quando ciò è avvenuto e grande è stata la mia gioia nel vederla al suo posto anche se mutilata in una sua parte.Pochi giorni fa, un mio figliolo da Stoccolma, mi ha mandato l'indirizzo del suo Sganawa's Club con gli articoli sull'Abbazia e sulla lapide che ho letto con grande piacere perchè hanno arricchito le mie conoscenze su argomenti che riguardano la mia terra della quale sono fiero di essere figlio. GRAZIE sig. Chisari.Sarei contento di fare la sua conoscenza, magari avendolo ospite, un giorno di festa presso la mia casa di Roccaranieri. Magari gli altri saccheggiatori avessero agito come me, avremmo al suo posto il coro di legno che io ricordo di aver visto da bambino con i miei occhi e tante altre cose che ora non ci sono più. Mi permetta di esprimere un rammarico: ora che l'Abbazia di S. Salvatore è a un buon punto di restauro per quanto tempo rimarrà "restaurata". Se non tornerà ad essere qualcosa di vivo sarà ancora preda dei vandali, degli incivili nonostante la mole di soldi spesi ahimé inutilmente.

Con i più cordiali e sentiti saluti

Dott. Artemio Orsini